prototipi e mezzi sperimentali della decima

caratteristiche e il perche del loro non utilizzo.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. BASE OVEST
     
    .

    User deleted


    questo argomento sara' come un puzzle,per la varieta' di mezzi che per un motivo diverso dall'altro furono soltanto progetti,prototipi,oppure ebbero scarso utilizzo per motivi conclusivi della rsi.
    consultanto libri,che trattano questo argomento ho notato che ce un bel numero di questi mezzi,anche se i libri possono accennare qualcosa,mentre ci sono altri mezzi che hanno avuto soltanto segretezza.
    se qualcuno vuole iniziare,ne sono grato.io inizio domani con la mia ricerca,ovviamente non andiamo nel tecnico per evitare complicazioni mentali al visitatore.
     
    .
  2. BASE OVEST
     
    .

    User deleted


    BATTELLO RAMOGNINO:
    Progetto dell'ing. Antonio Ramognino per dotare gli incursori "Gamma" di un mezzo in grado di trasportarli presso l'obiettivo insieme ad una testa esplosiva degli S.L.C. da 300 kg. Lungo 5 metri e largo 0,53, aveva un motore elettrico in grado di imprimergli una velocità di 4 nodi con una autonomia di circa 10 ore di moto. Una tavola rilevata dai disegni dell'arch. Harrauer con le viste di fianco e dall'alto e la sezione longitudinale.
    image

    SEMI SOMMERGIBILE CAMPINI DE BERNARDI:
    progettato dall’ingegnere Secondo Campini, coadiuvato dal Comandante Mario De Benardi., coppia peraltro famosa, il primo per aver progettato il velivolo a “elica intubata” Campini Caproni C.C.2 e il secondo per aver effettuato, in data 28.08.1940, il relativo volo di collaudo da Milano a Roma.
    Il Semi- Sommergibile in questione, progettato per conto dalla ditta milanese “V.E.N.A.R. Costruzioni Aeronautiche e Navali“, similmente agli S.L.C. era un mezzo d’offesa subacqueo destinato ad essere portato in prossimità dell’obiettivo da un mezzo avvicinatore che poteva essere un battello di maggiori dimensioni o un idrovolante.
    Proposto alla Regia Marina ufficialmente nel febbraio del 1942, se fosse stato prodotto avrebbe avuto uno scafo di diametro pari a 86 cm e sarebbe stato mosso da un sistema propulsore composto da due motori. Il primo, a scoppio, destinato alla navigazione in superficie e, il secondo, una turbina a “circolo chiuso” ad ossigeno più petrolio, destinato alla navigazione subacquea.
    La navigazione in immersione, peraltro, è da dirsi che si sarebbe limitata ad una quota di pochi metri di profondità, essendo l’unità capace di navigare solo a quota periscopica, anche se ad una elevata velocità che si presumeva potesse aggirarsi intorno ai 20 nodi. Inizialmente il semi-sommergibile fu immaginato come mosso da due eliche controrotanti. Solo in seguito si pensò ad una propulsione a reazione, avvalendosi anche delle analoghe esperienze, nella propulsione acquatica a reazione, fatta dalla coppia Campini - De Bernardi nella progettazione di un Motoscafo a reazione per conto della Regia Aeronautica.
    Il sommergibile avrebbe avuto un unico uomo d’equipaggio che, ospitato in un posto di pilotaggio stagno, avrebbe effettuato il pilotaggio subacqueo a mezzo di un periscopio, avendo a disposizione, per portare l’offesa alle navi nemiche, due siluri da 450 mm, portati esternamente allo scafo.
    Il sommergibile della V.E.N.A.R. restò sulla carta è, pertanto, la nuova creatura del brillante ingegner Campini non vide mai la luce. (se qualcuno e in possesso di una foto del semi somm. la pou' inserire)

    IDROSCIVOLANTE CORAZZATO "ROSICARELLI"
    Un progetto dell'ing. Rosicarelli datato gennaio 1942. Simile ad un aliscafo e mosso da un motore a scoppio da 700 HP in grado di imprimere una velocità di circa 80 nodi, a sezione circolare, era dotato nella parte frontale di una corazzatura massima di 40 mm tale da sfidare il fuoco delle armi di medio calibro per avvicinarsi al nemico e lanciare i suoi due siluri da 450 mm.
    image

    M.A.T-MA
    Prototipo dei barchini esplosivi denominati M.A.T. "Motoscafi Avio Trasportati" oppure M.A. "Motoscafi d'Assalto" od anche "Dispositivo Gamma" nel progetto C.A.B.I. Ne era previsto il trasporto in prossimità dell'obiettivo tramite un idrovolante SM 55. Aveva scafo in legno lungo m. 4,70 con carena a spigolo, motore Alfa Romeo 2300 da 75 CV ed una carica esplosiva di 300 kg di Tritolital sistemata nella parte prodiera.
    Una tavola rilevata dal disegno C.A.B.I. (A.30) dell'8.9.1936 con: sezione longitudinale, vista dall'alto, sezione trasversale sul motore e vista da poppa.
    image

    MOTOSCAFO SILURANTE TIPO X° (DECIMO)
    Progetto C.A.B.I. datato 20.7.1943 per un motoscafo silurante che costituì l'ultima evoluzione degli M.T.S., raggiungendo le dimensioni e le caratteristiche di un MAS. Lungo 15 metri e dotato di due motori FIAT A.30 per complessivi 900 HP, poteva raggiungere una velocità di circa 40 nodi ed era dotato di quattro siluri 450/320 con il consueto sistema di espulsione dallo specchio di poppa, tipico di tutti gli M.T.S..
    Una tavola rilevata dal piano C.A.B.I. (A.664) con le viste di fianco, dall'alto e di poppa e due sezioni trasversali.
    image

    per adesso inserisco questi dati.domani vedro se ci sono altri prototipi o progetti.
    saro' lieto se qualcuno volesse condividere il mio lavoro
     
    .
  3. decima!
     
    .

    User deleted


    Bel topic e notevoli informazioni; è già quasi un articolo per il Notiziario; cita anche i libri dove hai preso le info, mi raccomando, così chi è interessato approfondisce.
     
    .
  4. BASE OVEST
     
    .

    User deleted


    le fonti sono:
    i mezzi d'assalto della decima flotiglia mas 1940-45 di bagnasco spertini,albertelli editore
    la decima mas di daniele lembo,war set delta edizioni.
    http://www.anb-online.org/
    http://www.anaim.it/
    http://velatricolore.spaces.live.com/Blog/...C!144.entry
     
    .
  5. BASE OVEST
     
    .

    User deleted


    Denominato "Siluro San Bartolomeo" in quanto il prototipo venne realizzato dalla Officina Siluri di San Bartolomeo, costituì una evoluzione del S.L.C. rispetto al quale ebbe un maggior diametro (circa 780 mm contro 533 mm), tale da consentire una migliore sistemazione degli operatori all'interno del mezzo ed un sensibile incremento di tutte le prestazioni. Nel periodo successivo all'armistizio fu previsto il completamento di 24 S.S.B., nessuno dei quali ebbe però modo di effettuare missioni di guerra.
    Una tavola dell'arch. Franco Harrauer con la sezione longitudinale del siluro.
    image

    image

    MINI SOMMERGIBILE D'ASSALTO "MINISINI":
    Altro interessante progetto di sommergibile di assalto, il cui prototipo, costruito presso il “Silurificio Italiano” di Baia di Pozzuoli (NA), era quasi pronto alla data dell’8.9.43, fu il SOMMERGIBILE D’ASSALTO MINISINI. , progettato dall’Ammiraglio Eugenio Minisini.
    Costruito in acciaio era propulso da un unico motore, un Isotta Fraschini Asso 100, che veniva utilizzato sia per la navigazione in superficie che per quella in immersione. Il funzionamento del motore in immersione era a circuito chiuso, mentre in emersione il funzionamento era di tipo normale, venendo i gas di scarico emessi nell’atmosfera.
    Tale motore, che veniva alimentato ad alcool, imprimeva il movimento ad una coppia di eliche controrotanti che erano poste a prua. La velocità prevista in immersione era di circa 20 nodi, mentre l’autonomia era pari a 8- 10 ore.
    L’armamento era, invece, costituito da un silurotto esterno da 450 mm appeso sotto la chiglia. Il “Minisini” fu bottino di guerra degli alleati allorchè questi ultimi occuparono il silurificio ove il mezzo d’assalto era in costruzione.
    (purtroppo non sono riuscito a trovare una foto del progetto)

    MOTOSCAFO SILURANTE LEGNANI:
    prendeva il nome dall’omonimo ammiraglio. Si trattava, a differenza dell’idroscivolante che anche nelle forme dello scafo presentava caratteristiche di indiscussa novità, di un motoscafo silurante a pattini di grosse dimensioni che venne realizzato e collaudato sul lago di Como. La produzione in serie delle otto unità programmate, da affidarsi alla ditta Ditta Caproni che si sarebbe avvalsa della collaborazione di altre otto industrie specializzate nelle costruzioni navali , motoristiche di armamento ecc., non ebbe mai luogo.

    Edited by BASE OVEST - 5/5/2008, 19:20
     
    .
  6. BASE OVEST
     
    .

    User deleted


    MINI SOMMERGIBILE VELOCE D'ASSALTO "SASSAROLI":
    progettato dall’ing. Licio Sassaroli, ebbe inizio nella primavera del 1944, tanto che verso la fine della guerra l’unità subacquea era, nella sua struttura, quasi ultimata, mentre il motore era in fase di collaudo finale. Purtroppo, non risulta che sia avvenuto il varo, benché sia certo l’avvenuto trasferimento dello scafo a La Spezia da Sesto Calende ove era stato costruito presso i cantieri della SIAI Marchetti, per ordine della Xà Mas repubblicana.
    Il sommergibile, capace di navigare fino a 30 metri di profondità, lungo circa 8 metri, aveva un diametro di m. 1,30.
    Sulla parte prodiera vi era una frangionde che si congiungeva, nella parte centrale dell’unità navale, con la torretta di accesso al locale di pilotaggio.
    Costruito in compensato aeronautico a quattro strati, era privo di chiodature in quanto era stato utilizzato un collante particolare di nome Kaurit. La chiglia esterna era in fusione di ghisa e suddivisa in tre settori. Tale chiglia aveva funzione , tra l’altro, di zavorra stabilizzante.
    L’apparato motore era un Alfa Romeo a Benzina 1001-B da 200Hp con miscelatore di ossigeno sul collettore di aspirazione durante il funzionamento a circuito chiuso e scambiatore di calore per il raffreddamento dei gas di scarico che venivano espulsi a mare a mezzo di una pompa meccanica. La velocità prevista era di 20 nodi max in emersione e 30 nodi max in immersione.
    Il serbatoio aveva una capacita di circa 300 litri di carburante che permettevano un’autonomia di quasi dieci ore.
    L’unico assaltatore, costituente l’equipaggio, trovava posto in un locale al centro del sommergibile, ove, in posizione seduta, era provvisto di respiratore, in quanto nel locale vi poteva essere la presenza di anidride carbonica. L’assaltatore pilotava grazie alla visuale offertagli da tre sfinestrature praticate nella torretta di accesso al sommergibile, ognuna delle quali aventi dimensioni di 20 X 15 cm..
    A prua vi era un serbatoio di compensazione semisferico avente funzione di controbilanciare la perdita di peso in benzina e ossigeno. Alle spalle del serbatoio prodiero, immediatamente prima del locale pilota, vi erano posizionate sette bombole costituenti la riserva di ossigeno che consentivano un’autonomia “a circuito chiuso” di circa due ore. Nella zona poppiera, alle spalle del pilota, infine era posizionato il motore che azionava due eliche controrotanti.
    Gli organi di comando erano costituiti da due timoni orizzontali a prua e dall’impennaggio di poppa con il timone di direzione e i due di profondità
    Per terminare, è da dirsi che il ruolo delle tre aperture praticate nella torretta era fondamentale, in quanto l’assalto era previsto che avvenisse “a vista”. Il pilota avrebbe effettuato l’emersione, puntato l’obiettivo, lanciato il siluro, che il sommergibile portava appeso all’esterno in chiglia, e poi si sarebbe velocemente immerso di nuovo in cerca di scampo, effettuando così una metodica d’attacco che era indicata come “delfinata”.

    Edited by BASE OVEST - 6/5/2008, 20:00
     
    .
  7. BASE OVEST
     
    .

    User deleted


    altri prototipi e mezzi sperimentali,ripresi dal libro di nesi "i sommergibili tascabili italiani" del caro daniele lembo.

    SOTTOMARINO ULTRALEGGERO TIPO RAZZO "DELFINO"
    ideato da pietro vassena con la collaborazione dell'ingnegner davide bertoglio e una piccolissima unita' somm. monoposto,velocizima che da subito accostarono il prototipo al tipo razzo.
    lunghezza:5,95 metri
    diametro dello scafo 1 metro
    dislocamento a pieno carico in emersione 3,655 tonnelate
    in immersione 4,67 tonnellate
    apparato motore:a scoppio da 3,500 cc e 85 cvb.p.m.(in segluito verra' sostituito da un alfa romeo da 150 cv)
    autonomia 525 miglia
    combustibile:0,4 tonn. di benzina
    velocita':45 nodi in emersione e 20 in immersione
    e armato di un siluro da 450 mm ed e' molto probabile la dotazione di una mitragliatrice
    equipaggio:un pilota

    assomiglia ai kaiten giapponesi e agli snorkel e tra le innovazioni che piu colpisce e lo una specie di tubo di scappamento vicino all'elica,dovuto all'agevolare le prestazioni del motore a scoppio,montato sul "delfino".
    l'idea di vassena e dell'agosto del 1941 e dopo l'otto settembre,il prototipo di vassena,verra' inserito negli studi della decima mas da un ufficiale della scuola dei mezzi d'assalto,sempre della decima mas.
    verra varato nell'estate del 44 e malgrado gli studi e le prove,per trovare alcuni difetti,non avra' impiego operativo.
    l'unico prototipo verra requisito dalla marina americana e portato assieme ai progetti in america.

    SOMMERGIBILE COSTIERO CM "COSTIERO MONFALCONE"
    la regia regia marina all'inizio del 1943,elaboro un un sommergibile di solo 100 tonnellate denominato CM (costiero monfalcore)
    il progetto dispone,di un battello che pesa 99,5 tonnellate in superfice e 117 in immersione.
    lungo 33 metri
    largo 2,18 metri
    apparato motore:2 motori diesel e due elettrici
    i propulsori dovevano garantire la velocita di 16 nodi in emersioni e 9 in immersioni
    la quota operativa e di 80 metri
    l'armamento e tre lancia siluri da 450 metri da prora,mentre l'equipaggio era composto da due ufficiali e sei tra sottufficiali e comuni
    all'otto settembre il CM1 fu catturato dai militi della kriegsmarine e all'inizio del 45 verra ceduto alla decima mas e trasferito nella base di brioni,vicino pola,ma non avra nessun compito operativo.
    il primo maggio del 45,con a bordo il il g.m. arrigo e ten gn sclaverano,usciranno per l'ultima volta da pola,dove si consegneranno agli inglesi ad ancona.verra' preso in carico dalla marina del sud,rimmarra in disarmo e successivamente radiato e demolito.
    il CM2.dopo che fu catturato dai tedeschi,sara' incompleto e sara' autoaffondato dai tedeschi nel maggio del 45 a monfalcone.fu recuperato dopo la guerra dalla regia marina e ceduto al museo henriquez di trieste,dove con il passare degli anni fu venduto come ferro vecchio,per far fronte ad alcuni debiti del museo.
    il CM3 dopo essere catturato dai tedeschi,sara' demolito dai tedeschi,per recuperare materiali e macchinari necessari,per completare gli altri due CM.
    il CM in navigazione(sperando che non sia un mio abbaglio)
    image
     
    .
  8. BASE OVEST
     
    .

    User deleted


    ecco un progetto di un mezzo d'assalto mai costruito e preso dal libro "caproni and sea"

    image
     
    .
7 replies since 4/5/2008, 20:30   2513 views
  Share  
.